A partire dal 2015, quattro gruppi di ricerca spagnoli, hanno deciso di unire i loro sforzi per studiare, in un progetto multidisciplinare, la proteina Trasportina 3, coinvolta tanto nell’ infezione da HIV quanto in una malattia muscolare rara (LGMD1F). Il progetto di ricerca si intitola “Studio del deficit di Trasportina3. Linea comune nel trattamento della Distrofia Muscolare LGMD1F e dell’infezione da HIV.”
Il team è diretto dal Dr. Juan Jesús Vilchez Padilla, del Servizio di Neurologia dell’ Ospedale La Fe di Valencia, il Dr. Ramon Martí Seves, del Laboratorio di patologia neuromuscolare e mitocondriale dell’ Istituto di Ricerca Vall d’Hebron (VHIR) di Barcellona, il Dr. Rubén Artero, del Laboratorio di Genomica Traslazionale Istituto di Ricerca Sanitaria INCLIVA dell’Università di Valencia e il Dr. José Alcamí dell’ Unità di Immunopatologia dell’AIDS dell’ Istituto di Salute Carlos III di Madrid.
Nel 2017 si è unito al team di ricercatori il Dr. Rafael Vázquez – Gruppo di Ricerca in Biomedicina Molecolare, Cellulare e Genomica di Valencia, per studiare l’applicazione del sistema di editing genetico CRISPR per cercare di ripristinare il corretto funzionamento della Trasportina 3.
La Trasportina 3 è una proteina cellulare che ha la funzione di trasportare proteine tra il citosol ed il nucleo della cellula ed è essenziale per l’infezione da HIV. La scoperta che questa proteina è la causa della Distrofia Muscolare dei Cingoli 1F ha aperto una linea di ricerca multidisciplinare che mediante lo studio dei meccanismi molecolari per cui la TNPO3 provoca questa malattia, vuole studiare linee terapeutiche che permettano tanto il trattamento della miopatia LGMD 1F quanto lo sviluppo di una nuova tipologia di antiretrovirali contro l’HIV.
I gruppi del Dr. Vilchez e del Dr. Martí hanno dimostrato che questa malattia è causata da una microdelezione nel gene TNPO3 che genera una proteina anomala con un estensione di 15 amminoacidi. Il meccanismo fisiopatologico per cui questo difetto provoca la miopatia è sconosciuto. Nel laboratorio del Dr. Alcamí si è dimostrato non solo la resistenza all’infezione nei linfociti dei pazienti con LGMD1F ma anche che la proteina mutante si associa alla variante normale e blocca la sua funzione, aggravando l’impatto del difetto che si produce in una sola copia del gene.
“Si tratta di una occasione unica”, segnala il Dr. Alcamí, “dato che ci troviamo davanti al secondo difetto genetico descritto – il primo è la delezione delta32 nel recettore CCR5 dell’ HIV- che blocca l’infezione da HIV. Da un lato, le cellule di questi pazienti ci permettono di studiare e comprendere un passaggio essenziale nel ciclo infettivo del HIV che è ancora conosciuto poco, dall’altro lato, possiamo utilizzare l’HIV come strumento che ci permette di capire il meccanismo molecolare implicato nella Distrofia Muscolare dei cingoli 1F”.